Info
Ritorna per il terzo anno consecutivo l'evento dedicato alla fotografia d'autore ospitata in 5 differenti spazi del centro storico di Piacenza. Una serata itinerante di proiezioni di lavori fotografici di più di 15 autori internazionali ed emergenti di spessore. "Sfide contemporanee" è il tema e filo conduttore di questa edizione: visioni diverse sulla società, sulle sue crisi e possibilità, in momenti di cambiamento epocali. Quest'anno gli eventi raddoppiano: alla serata delle proiezioni e incontri con gli autori di sabato 18 maggio, si aggiunge il venerdì 17, con approfondimenti, aperitivo e dj-set.
Luoghi
Gli spazi per le proiezioni del sabato sono 5: teatri, chiese sconsacrate, cortili: alcuni tra i luoghi più belli del centro storico di Piacenza: cortile di Palazzo Farnese, Sala dei Teatini, teatro Manicomics, androne del Liceo Gioia, chiesa di Santa Maria in Cortina, tutti a distanza di pochi minuti uno dall’altro. Avendo tutti gli spazi la possibilità di essere al coperto, la serata si svolgerà regolarmente anche in caso di maltempo.
Appuntamenti
––– Venerdì 17 maggio
Dalle 18.00 alle 21.00 appuntamento presso il teatro Manicomics in via Scalabrini per l’inaugurazione con presentazione delle 2 serate, ospiti ed un evento speciale: Proiezione di Cafè Lehmitz di Anders Petersen, in una versione appositamente rivista e ampliata dall’autore svedese, maestro della fotografia contemporanea. Da non perdere.
Inoltre: Fotografia Etica di Lodi partecipa alla serata presentando il lavoro di due degli autori in proiezione sabato: Luisa Dörr e Bob Miller. Interverranno Alberto Prina, direttore del festival di Lodi e Laura Covelli, curatrice.
Seguiranno aperitivo e dj-set. Ingresso libero.
––– Sabato 18 maggio
Alle 18.00 appuntamento presso la Sala dei Teatini in via Scalabrini per un incontro con alcuni degli autori presenti per un momento importante di conoscenza e approfondimento.
Dalle 21.00 alle 24.00 proiezioni sui maxi-schermi in loop per tutta la serata. Le proiezioni partono in contemporanea in tutte le postazioni e durano circa 15 minuti ognuna.
Autori in proiezione
La Notte della fotografia allarga sempre di più il suo sguardo coinvolgendo grandi nomi del panorama internazionale contemporaneo: tra gli altri Anders Petersen con una nuova riedizione del suo primo famosissimo lavoro "Cafè Lehmitz", appositamente rielaborato per la proiezione, e un omaggio a un grande autore della fotografia italiana, Giovanni Chiaramonte, recentemente scomparso.
Anders Petersen – Cafè Lehmitz
Pubblicato per la prima volta in Germania nel 1978, Café Lehmitz è considerato un libro seminale, uno dei classici della fotografia europea del dopoguerra, entrato anche nella cultura pop grazie ad una fotografia usata da Tom Waits per la cover del suo album Rain Dogs del 1985. Dal 1967 al 1970 Anders Petersen fotografa la vita di una bettola della Reeperbahn di Amburgo, il Cafè Lehmitz, brulicante di prostitute, vagabondi, marinai, travestiti, piccoli criminali che formano una calorosa famiglia di anticonformisti in cui lui si identifica. Courtesy Spot Home gallery
Gregg Segal – 7 Days of Garbage
Per porre l’attenzione sulla crisi generata dal consumismo, ho chiesto a famiglie, amici e vicini di casa di tenere la propria spazzatura prodotta in una settimana. Quindi li ho invitati a sdraiarsi ed essere fotografati assieme ad essa, creando un set nel mio cortile a Altadena, California. Acqua, sabbia, neve, foresta: non c’è elemento o ambiente che non sia contaminato dai rifiuti. In questa cultura del consumo noi siamo al tempo stesso vittime e carnefici.
Anders Petersen – Napoli
Napoli è l’ultimo lavoro dell’artista svedese Anders Petersen, uno dei più importanti fotografi contemporanei. Realizzato nel 2022 durante una residenza artistica per Spot Home gallery, racconta di una città dai bianchi e neri fortemente contrastati, lontana dall’immaginario colorato e dai luoghi comuni cui è generalmente associata, profondamente coerente e corrispondente alle forti contraddizioni che la caratterizzano. Ne emerge un ritratto personale di una Napoli molto fisica, carnale, sensuale, a tratti tenera e fragile, a tratti più dura e primitiva, trasudante una forte energia vitale.
Emanuela Ermo – 3.3.33
Mio zio Franco è nato il 3 marzo del 1933. La sua era una famiglia di bergamini, sestogenito di 10 figli, non si è mai sposato e ha vissuto con due dei suoi fratelli, anch'essi celibi. Adesso che i fratelli sono mancati, è rimasto solo, come accade a tanti anziani nella nostra società, sempre più longeva, ma spesso isolata; noi lo aiutiamo con le faccende quotidiane anche se per poche ore alla settimana. Penso che più di tutte, la casa di una persona anziana ti racconti qualcosa di chi la abita. In questo caso è la volontà di vivere (e probabilmente di morire) tra quelle mura.
Francesco Comello – L’isola della salvezza
"l'Isola della Salvezza" è un "ottimo luogo che non è in nessun luogo". Un'isola ideale al di fuori della civiltà, sospesa nel tempo e lontana dal mondo: un monastero a metà strada tra Mosca e Jaroslavl, dove non circola denaro, non vi sono cellulari, televisori o Internet. L'Isola nacque nel 1991 come orfanotrofio e ricovero di anziani. A poco a poco vi si costruì una scuola e un ginnasio. E un museo, perché l'istruzione non fosse solo teoria. Oggi ospita oltre 300 persone, per metà bambini.
Matteo Capone – S.I.N.
Un'indagine visiva sul paesaggio industriale italiano che, nei primi anni del '900, fu gravemente segnato dall’attività umana. L'Istituto Superiore di Sanità sostiene che in Italia ci sono 12.482 aree potenzialmente contaminate in attesa di bonifica, di cui 45 altamente inquinate. Nel 1997, a causa della loro precarietà, il decreto Ronchi ha stabilito di distinguerli e dichiararli “Siti di Interesse Nazionale (SIN)”.
Luisa Dörr – Firsts
"Ha rotto il soffitto di cristallo": si usa un’ immagine frastagliata per le donne che ottengono grandi risultati, definendo il successo in termini di barriera piuttosto che di trionfo. Il progetto che nasce su commissione per la rivista Times, fotografa le donne che per prime hanno raggiunto la vetta nel loro campo.
Bob Miller – L’ultima generazione: il sogno di Zoey
La famiglia Allen rappresenta il meglio che le aziende agricole americane hanno da offrire. Per secoli, il mondo ha beneficiato della loro tradizione e del loro rapporto intimo con la terra, ma di fronte all'inarrestabile espansione dell'agricoltura industrializzata, il modello dell’azienda famigliare sta mutando. Le medie imprese agricole tradizionali in America sono vicine al fallimento, spazzate via da un'economia agricola fiorente ma spietata, che favorisce soluzioni estreme. Le aziende rimaste si trovano sul bordo di un abisso sempre più minaccioso, nel quale sono finite più di 4 milioni di imprese agricole dal 1948 a oggi.
Luisa Dörr – Imilla
Le “polleras” boliviane, gonne voluminose comunemente associate alle donne indigene degli altipiani, sono state per decenni simbolo di originalità ma anche motivo di discriminazione. Oggi, una nuova generazione di donne skaters a Cochabamba, la terza città più grande del paese, le indossa come atto di resistenza. Nel 2018, insieme a due amiche, Dani Santiváñez ha creato il collettivo femminile “ImillaSkate” come una sorta di “grido per l’inclusione”. “Imilla” significa “ragazza” nelle due lingue native più parlate in Bolivia, un paese dove più della metà della popolazione ha radici indigene.
Michele Nastasi – Starchitecture
"Starchitecture" esplora le architetture e i luoghi iconici nelle città contemporanee. La serie rovescia il canone della fotografia di architettura, mostrando l'edificio in uso, la città con i suoi diversi abitanti durante il giorno e la notte, e la varietà di paesaggi urbani che ne risulta. Osservati nell'insieme, edifici e paesaggi tendono a ripetersi in luoghi diversi e lontani, creando l'immagine di una grande città indifferenziata.
Georg Erlacher – Paradise lost
Georg Erlacher, fotografo e restauratore, è anche apicoltore. Per lui l'ape non solo fornisce il miele, ma è anche indicatore di un ambiente intatto, che però sta mutando drammaticamente. Il cambiamento climatico e l'inquinamento ambientale minacciano la sopravvivenza non solo delle api, ma dell'intera umanità: l'equilibrio perfetto si è spezzato, dove di solito regna una vivace attività si vedono corpi di api senza vita e solo pochi insetti sopravvissuti.
Giulia Mangione – Halfway Mountain
Secondo il Report mondiale sulla felicità commissionato annualmente dalle Nazioni Unite, la Danimarca risulta spesso in cima alla classifica. Ho studiato fotografia in quel Paese, poi ho deciso di fermarmi per cercare di capire cosa la rendesse la nazione più felice del mondo. Non ho trovato una risposta, ma so cosa mi piace dei danesi, a cominciare dal loro innato senso di libertà nel cercare di essere ciò che vogliono.
Giovanni Chiaramonte – L’altro. Nei volti e nei luoghi
Una dimensione assolutamente nuova dell'abitare sta emergendo nelle città europee: oggi nei più importanti quartieri che hanno costruito nei secoli l'identità delle principali città abitano e vivono il loro destino numerose etnie non europee, che formano ormai una parte importante della popolazione. Le immagini de L'altro si pongono come contemplazione della dignità e della grandezza del fenomeno umano e sono in grado di prefigurare la condizione presente e futura della civiltà europea. Il lavoro contiene diversi personaggi, rappresentati con una struttura primaria formata da quattro immagini: la prima, singola, dedicata alla veduta urbana esterna dove lavora o abita il personaggio, seguita da un trittico dedicato al volto e alla figura dello stesso nel suo ambiente interno. Le immagini singole delle vedute esterne si propongono di comunicare una nuova percezione della città.
Giulia Mangione – The fall
Esistono molte credenze intorno alla fine del mondo. Ho viaggiato dall’isola greca di Patmos alle Canarie e gli Stati Uniti in cerca di bunker e di seguaci di culti religiosi e predicatori dell’Apocalisse, per cercare di capire in che modo il fatto di appartenere a un culto o una comunità possa far sentire le persone protette da ciò che più temono, l’ignoto.
Mattia Balsamini – Protege Noctem - If Darkness disappeared
Per tutti noi, accecati dalle unghie di miliardi di luci artificiali, il cielo notturno è diventato un telo sporco, un completo sconosciuto. L’83 % della popolazione mondiale non ha mai visto la Via Lattea. E in città come Shangai il 95 per cento delle stelle ormai è invisibile a occhio nudo. Le luci pubbliche, le finestre, i lampioni, persino i fari a LED, emettono uno spettro blu che abbaglia l’ecosistema notturno e danneggia il ciclo circadiano dell’uomo, sonno e veglia, favorendo lo strisciare contemporaneo di malattie quali il cancro al seno, alla prostata, il diabete, la depressione. Gli epidemiologi, compatti, considerano la scomparsa della notte come un fattore di rischio pari all’inquinamento, all’alcol e al fumo.
Natasha Rivellini – La resistenza del giardino
La responsabilità della cura della Terra è di tutti i suoi abitanti e la salvaguardia di tante ricchezze, date spesso per scontate, spetta indistintamente ad ogni essere umano. L’umanità può essere considerata la squadra di giardinieri chiamata a preservare lo stato di salute del grande Giardino Planetario in cui viviamo. I sistemi di protezione vegetale mirano a porre l’accento sull’eccessivo intervento umano nel controllo della natura, intervento prodotto ignorando il principio che dovrebbe invece regolarlo: fare il più possibile a favore e il meno possibile contro.
Autori vari – “5 di Zero” magazine, Trip to Romania
Immagini tratte dal workshop fotografico in Romania, e precisamente in Transilvania e Bucovina (verso il confine con l’Ucraina) organizzato dallo studio Foto Da cosa nasce cosa,che racconta con sguardi diversi e complementari un Paese affascinante ancora da scoprire, soprattutto nei suoi villaggi più remoti, dominati da boschi e tradizioni antiche.
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