Rebecca Norris Webb – My Dakota
Il South Dakota, terra natale di Rebecca Norris Webb, è uno degli stati di frontiera delle Grandi Pianure americane. Un luogo scarsamente popolato, dove è più facile incontrare animali che persone. Mentre fotografava per il suo progetto, Rebecca è stata travolta dalla notizia della morte improvvisa di uno dei suoi fratelli. «Per mesi una delle poche cose che hanno alleviato il mio cuore instabile era il paesaggio del South Dakota... ho cominciato a chiedermi — può la perdita avere una propria geografia?»
Danilo Garcia Di Meo – Quatrani
Il termine “quatrani” in dialetto aquilano significa ragazzi. Il sisma che colpì L’Aquila generò sfollati, feriti, morti. I bambini di allora sono cresciuti in questa “città proibita”. E’ una generazione urbana ma atipica, cresciuta senza le strutture della città, priva di punti di riferimento e di luoghi aggreganti; questi ragazzi hanno trovato comunque un proprio spazio, la loro relazione è il luogo d’aggregazione, il rapporto che li unisce è alimentato da esperienze condivise, oltre a resilienza affettiva e sociale.
Marco Buratti – Bio minds
Siamo ospiti di un giardino chiamato Terra. In questo giardino il 97,3 per cento della biomassa è vegetale, il restante 2,7 per cento è costituito da insetti (per due terzi) e da pesci, uccelli e mammiferi (il restante terzo). La specie umana con i suoi sette miliardi di esemplari rappresenta soltanto lo 0,01 per cento dell’intera biomassa, eppure è stata in grado di imporre un proprio modello di sviluppo che sta distruggendo l’habitat naturale. Ma è spesso la stessa natura, con la sua organizzazione, il suo modello di sviluppo e la sua armonia, ad offrirci una prospettiva per affrontare i problemi.
Kai-Uwe Schulte-Bunert – Dante
Kai-Uwe Schulte-Bunert accompagna Dante nel suo ultimo anno di lavoro da contadino, con l‘intento di lasciare un documento a testimonianza di una forma di agricoltura, rispettosa dell‘ambiente e degli animali, che sta scomparendo insieme ai suoi più anziani rappresentanti. Tante delle sue attività Dante le svolge ancora a mano, come un tempo, non sa cosa significhi essere in ferie, né ha mai avuto un giorno libero in cinquant'anni. Tuttavia Dante non rimpiange la sua scelta.
From the edge of the green deep sea – la fanzine
“From the edge of the green deep sea” è il titolo della fanzine del laboratorio sull’autoritratto femminile a cura di Simona Ghizzoni, autori vari.
Valentina Vannicola – Adorato paesaggio
Adorato Paesaggio, parafrasa nel suo titolo le “adorazioni” spesso protagoniste dei dipinti rinascimentali, ma pone l’accento anche sull’adorazione come gesto estatico di contemplazione di fronte ad una veduta; in questo contesto il paesaggio è sfondo e allo stesso modo protagonista, contenitore e contenuto: un patrimonio materiale e immateriale da conservare e su cui inserire figure immaginifiche e installazioni dorate che ce ne sottolineano la sacralità.
Marisa Via – Transumanza
A Santo Stefano d'Aveto l'ultima giornata di ottobre è il giorno della transumanza, un rito che si ripete ogni anno. In quel giorno la mandria lascia i pascoli del Crociglia, a 1500 metri, per scendere a valle verso il paese. Questo antico rito migratorio, per alcuni rimasta una pratica arcaica, oggi è riconosciuto patrimonio mondiale dell'umanità.
Eleonora Mari e Fabrizio Pelfini – Pervertens
Questo lavoro nasce da un’analisi di comportamenti personali degli autori. Toccando aspetti del nostro vivere quotidiano, ci siamo interrogati sul senso profondo dell’ Io; sul modo di alimentarci, abitare, dialogare, comunicare, muoverci, soddisfare fabbisogni energetici, economici e tecnologici. Abbiamo volutamente satirizzato il concetto di Homo Sapiens in Homo Pervertens.
Isabella Balena – Effetti collaterali
Gli EFFETTI COLLATERALI di una violenza in senso lato, fisica o psicologica o accaduta a qualcuno di prossimo - una madre, un figlio o un fratello - si trasformano, in queste donne, moderne Lisistrate, Antigoni o Marianne, in resistenza, passione, lotta civile.
3 di Zero – la rivista
Zero è la rivista semestrale da collezione, giunta alla quarta pubblicazione, che dedica ogni uscita a un tema, in questo caso “the river”, il Po. Ogni numero, a cura di Annamaria Belloni, vede il contributo di diversi autori, scelti anche attraverso una open call.
Tim Smith – Di questo mondo, senza farne parte
A partire dal 2009, grazie a un incontro fortuito, il fotografo ha documentato la vita delle comunità hutterite del Manitoba, in Canada per 13 anni. Si tratta di anabattisti pacifisti, la cui cultura continua a preservarsi grazie alla separazione volontaria dalla società tradizionale e all’autosufficienza economica. Nonostante una storia segnata dalla persecuzione, gli hutteriti rappresentano uno dei modelli di vita comunitaria di maggiore successo nella storia moderna. Nel corso di tutta la loro vita provvedono da sé al proprio sostentamento, soffrendo meno il senso di solitudine e l’isolamento diffusi nel mondo moderno.
Xiangyu Long – TikTok nella regione del Kham Xiangyu Long
Un video di sette secondi pubblicato su Tiktok trasforma Ding Zhen, un umile pastore di yak tibetano, in una star del web in una sola notte. Questa semplice azione non ha solo cambiato la sua vita, ma ha anche avuto un profondo impatto sul suo villaggio natale. L'improvviso successo di Ding Zhen ha ispirato i giovani locali a utilizzare i social media per condividere le loro storie, con il sogno di diventare influencer. Molte nuove tradizioni popolari, come festeggiare compleanni e organizzare feste, che non facevano parte della cultura locale, sono ora diventate eventi importanti da celebrare.
Fulvia Bernacca – Sereno
Sereno è un viaggio tra le nuvole e nel tempo, un racconto sulla figura del colonnello del meteo Edmondo Bernacca, che per gli italiani è stato un’istituzione. Dagli anni ‘60 agli anni ‘80 tutte le sere, migliaia di famiglie attendevano le sue previsioni, per sapere che tempo avrebbe fatto l’indomani. Un viaggio nella storia della mia famiglia e in qualche modo di tutte le famiglie italiane che per anni hanno accolto mio nonno come uno di casa.
Micheli / Panzeri – Yes to all
Da sempre le Alpi hanno costituito un confine naturale, un ambiente apparentemente inospitale ed estremo da affrontare perfino per gli autoctoni più tenaci. La distanza fra città e montagna è drasticamente diminuita nel corso del tempo, rendendola sempre più abitabile e accessibile. YES TO ALL nasce dall’osservazione di questo scenario illusorio in cui pezzi di città, auto, motori, cemento e modernità si fondono con ciò che resta delle tradizioni alpine: la nuova montagna inclusiva sedotta dalle tentazioni della società urbana.